Sbiancamento Dentale

Lo sbiancamento è un trattamento cosmetico e conservativo che permette di ottenere un colore più chiaro dei denti rispetto alla situazione iniziale.
La tecnica di sbiancamento dentale professionale sfrutta l’utilizzo dei perossidi, composti in grado di ossidare i legami chimici delle sostanze responsabili della colorazione dentale. Questo processo può coinvolgere sia i denti vitali che i denti devitalizzati, e può essere eseguito sia nello studio odontoiatrico che nell’ambiente domiciliare, per mezzo di mascherine individualizzate da indossare durante la notte che vengono realizzate in clinica. Pertanto, le sedute di sbiancamento possono essere effettuate anche in casa, ma devono sempre essere monitorate periodicamente dal dentista, che può decidere di intervenire in qualsiasi momento per modificare la mascherina o correggere eventuali disomogeneità di colore con sedute cliniche specifiche.
- Trattamento di Sbiancamento alla Poltrona (Sedute Cliniche)
Rappresenta una metodica di sbiancamento che si realizza in clinica durante una seduta dentistica. Richiede breve durata e garantisce risultati evidenti già dopo una seduta. È indicato per il trattamento delle pigmentazioni generalizzate delle arcate dentarie o limitate ad aree specifiche di uno o più elementi dentari. Ha il vantaggio di poter essere monitorato dallo specialista per tutto il corso del trattamento ed essere interrotta in qualsiasi momento.
In questi casi, utilizzando una concentrazione più elevata di perossido per ottenere lo sbiancamento in tali tempistiche, la gengiva viene isolata temporaneamente con un materiale che funge da barriera di protezione.
- Trattamento di Sbiancamento Domiciliare
È la procedura di sbiancamento più comunemente riservata ai pazienti, sotto la costante supervisione dello specialista. La sua pratica metodica si avvale di mascherine individuali in silicone morbido che il paziente riempie con un gel di perossido a concentrazione ridotta. Le mascherine devono essere generalmente indossate durante le ore notturne per circa 6 notti preferibilmente non consecutive, per evitare l’insorgenza di spiacevoli sensibilità dentali.
- Sbiancamento dei Denti Non Vitali (Sbiancamento Intracoronale)
Può capitare che dopo aver devitalizzato un dente il colore dello stesso, con il tempo, cambi volgendo a una tonalità più scura.
Semplificando molto, il dente diventa scuro a causa di uno stravaso o di residui di sangue al suo interno, un po’ come il livido su un ginocchio dopo un brutto colpo. Queste colorazioni sono dunque dovute principalmente a emorragia pulpare, incompleta rimozione del tessuto necrotico e all’uso di determinati materiali per il riempimento canalare.
Nel caso di denti devitalizzati, si può eseguire un tipo di sbiancamento definito “interno” o “intracoronale”. Come descrive il nome, questa tecnica si realizza alloggiando all’interno della corona del dente un agente sbiancante, capace di diffondersi all’interno dei tubuli dentinali ossidando e sbiancando i pigmenti presenti. La tecnica prevede la rimozione previa dei materiali da otturazione della camera pulpare e una accorta protezione della otturazione canalare esistente.
Lo sbiancamento intracoronale è definito “walking bleach” (l’agente sbiancante viene lasciato in sito per alcuni giorni).